Parlaci di come inizia la programmazione di un viaggio adventure in moto, soprattutto per quanto riguarda i bagagli
Nella programmazione di un grande viaggio la
scelta dell’itinerario è sicuramente la prima cosa da fare. Poi l’
acquisto delle cartine, la scelta del tracciato che dipende dal tempo che ho, da cosa voglio vedere, chi devo incontrare, dove è più sicuro passare o dalle frontiere che in quel momento sono aperte. E’ ovvio nel mio caso, considerato che i tempi contenuti, il programma deve essere realistico. Non sono quello che vuole fare le corse, tutt’altro, ma il lavoro mi impone delle date ben definite e non posso sbagliare. Qualcuno mi ha chiesto come mai non faccio viaggi più corti e mi prendo più tempo per vivere il viaggio. Ho un’età che mi permetterà di viaggiare su strade impegnative ancora per una decina d’anni, forse quindici, e quindi cerco di fare ora quei viaggi che ritengo più difficili, arrivare in luoghi poco accessibili e soprattutto vivere alla giornata, come peraltro è il mio modo di viaggiare. Non avendo a disposizione molto denaro, ma anche per scelta nel modo di viaggiare, preferisco dormire dove capita, farmi ospitare dalle persone che incontro. Un
’assicurazione personale e per l’eventuale rientro della moto è fondamentale. Le
vaccinazioni, una sufficiente scorta di medicinali e della
buona attrezzatura elettronica non possono mancare. I
visti da predisporre prima per i paesi da attraversare, o in alternativa le capitali dove è possibile richiederli, calcolare i tempi di rilascio che possono in alcuni casi protrarsi per diversi giorni.
Trovare contatti “sicuri” lungo l’itinerario è fondamentale per diversi motivi. Il primo è avere l’appoggio in caso di necessità. E’ importante, soprattutto se sono persone che si muovono all’interno del paese, avere notizie aggiornate in caso di problemi di sicurezza. Organizzarsi per tempo per le spedizioni e gli spostamenti, in particolare della moto,
verificare i documenti occorrenti ed i costi. Prenotare con anticipo se è possibile l’ingresso a parchi o zone di particolare interesse. Portarsi sempre un po’ di cose da mangiare, nel caso in cui ci si trova fermi in mezzo al nulla. La
suddivisione con delle buste nelle borse delle diverse attrezzature è utile per non dover scaricare tutto ogni volta. Per l’
abbigliamento porto il minimo indispensabile. Una custodia con gli
attrezzi fondamentali per riparare la moto. Considerato che in gran parte dei paesi il cambio del denaro avviene per strada, mi preparo sempre una lista del cambio moneta paese per paese, questo mi da modo di non incorrere in fregature e di poter ottenere un cambio equo.
Quali sono gli imprevisti più frequenti durante un viaggio?
Di cose e aneddoti strani in un viaggio ne succedono tutti i giorni, una
situazione piuttosto particolare mi è successa all’ingresso dell’Angola. Ricordo di essere arrivato verso l’una e mezza al border della Namibia, tanta gente ma abbastanza veloce sia l’immigration che il custom. Mi sono accorto che mi facevano qualche problema, ma ero stanco e faceva un caldo pazzesco. All’ingresso in Angola, prima l’immigration, un piccolo ufficio all’interno del quale ci sono due poliziotte e diverse persone in attesa, dove una di queste mi dice che non posso entrare in Angola. Io ovviamente non capivo.
Morale, alla fine avevo il visto scaduto. Hanno chiamato il responsabile del border, l’ufficiale più alto in grado e questo, per fortuna, mi ha messo a disposizione un giovane poliziotto che via internet ha predisposto la richiesta. Ho dovuto lasciare la moto al border ed il poliziotto, verso sera mi ha accompagnato in un hotel nella prima cittadina dell’Angola che è praticamente subito dopo il confine con l’ordine di non uscire fino al giorno dopo in attesa del visto per proseguire. E così è stato, alle dieci del mattino finalmente sono riuscito ad entrare ufficialmente in Angola. Che sollievo.