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Vi presentiamo Rosario Sala, moto viaggiatore con una grande passione per le due ruote nata fin da ragazzo che lo ha portato negli anni a viaggiare in tutto il mondo e a ricercare sempre nuove avventure.

In quale anno hai iniziato a viaggiare in moto? dov'e' nata questa passione? 

Ho iniziato a viaggiare all’età di vent’anni, in giro per l’Italia con la mia Vespa 125. Poi, la famiglia, la nascita del primo figlio hanno “ibernato” per una ventina d’anni questa passione. In seguito, ho acquistato una BMW R80 GS usata, ma ancora solo brevi spostamenti in Italia. Il grande passo verso i viaggi arriverà solo una decina di anni dopo. La passione per la moto nasce fin da quando ero bambino. Il mio caro papà possedeva una Guzzi Lodola 235 che era parcheggiata in un sottoscala e ormai ferma da un po’ di tempo. Spesso mi fermavo dei lunghi minuti ad osservarla immaginandomi il mio papà che viaggiava lungo le strade polverose del nostro Trentino. In quei momenti sognavo anch’io di poter vivere quelle emozioni. Un sogno che si è avverato solo all’età di 17 anni quando, dopo una stagione dove ho lavorato presso un albergo in Val di Fassa come lavapiatti sono riuscito ad acquistare la mia prima moto, una vespa 125. 
 

Come è cambiato il modo di viaggiare in moto nel corso degli anni?

Credo che il modo di viaggiare negli anni sia cambiato molto, in primis per la comunicazione. Una volta non c’erano, internet, telefoni satellitari, navigatori GPS, c’era solo una cartina ed un viaggiatore si doveva arrangiare. Le notizie erano poche e non sempre attendibili. Le attrezzature, caschi, tute ecc, erano poco performanti e le moto, per fortuna, poco elettroniche. 
Chi oggi viaggia in moto è si un “viaggiatore” pur facendo viaggi difficili ed impegnativi, ma non lo si può paragonare certo ad un viaggiatore degli anni 60/70. La tecnologia ha aiutato molto chi ha la passione del viaggio, qualunque difficoltà esso debba incontrare è sicuramente più facilitato.
 

Qual è il paese visitato che più ti ha stupito?

Il paese che mi ha sorpreso di più di tutti quelli attraversati durante i miei viaggi è il Pakistan. Viaggiare in compagnia è bello perché condividi tutto, ma viaggiare da soli è un’altra cosa, sotto tutti i punti di vista. Quando, da Kunjerab Pass fra Cina e Pakistan scendevo lungo la Hunza Valley mi rendevo conto a poco a poco che le persone non erano come molte volte descritte nei media. I bambini erano curiosi, gli adulti, se all’inizio diffidenti (come noi gente di montagna) poi si rivelavano persone molto gentili ed ospitali. Ho sempre dormito in casa di persone incontrate per strada, persone molto curiose sia del mio viaggio che del nostro modo di vivere, ma molto legate alla loro cultura e religione. 


Dove sei stato per il primo viaggio "lungo"? 

Il mio primo viaggio “lungo” è stato a cavallo del 2012-2013. Partenza da Guayaquil in Ecuador ed arrivo nella Tierra del Fuego in Argentina attraverso tutta la Cordigliera delle Ande. Un viaggio durato due mesi e mezzo. Bellissimo. Durante questo viaggio in Bolivia ho attraversato il deserto del Salar de Uyuni. Poterlo attraversare sulla mia moto mi ha regalato un’emozione unica che auguro di poter vivere a tutti i viaggiatori, una sensazione di libertà assoluta.
La Patagonia ed infine la Terra del Fuoco. Panorami così diversi che mi hanno regalato momenti  colmi di emozioni indescrivibili. Il cibo, le persone incontrate con le quali ancora oggi mi sento, sono e rimarranno per sempre nel mio cuore.
 

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Parlaci di come inizia la programmazione di un viaggio adventure in moto, soprattutto per quanto riguarda i bagagli

Nella programmazione di un grande viaggio la scelta dell’itinerario è sicuramente la prima cosa da fare. Poi l’acquisto delle cartine, la scelta del tracciato che dipende dal tempo che ho, da cosa voglio vedere, chi devo incontrare, dove è più sicuro passare o dalle frontiere che in quel momento sono aperte. E’ ovvio nel mio caso, considerato che i tempi contenuti, il programma deve essere realistico. Non sono quello che vuole fare le corse, tutt’altro, ma il lavoro mi impone delle date ben definite e non posso sbagliare. Qualcuno mi ha chiesto come mai non faccio viaggi più corti e mi prendo più tempo per vivere il viaggio. Ho un’età che mi permetterà di viaggiare su strade impegnative ancora per una decina d’anni, forse quindici, e quindi cerco di fare ora quei viaggi che ritengo più difficili, arrivare in luoghi poco accessibili e soprattutto vivere alla giornata, come peraltro è il mio modo di viaggiare. Non avendo a disposizione molto denaro, ma anche per scelta nel modo di viaggiare, preferisco dormire dove capita, farmi ospitare dalle persone che incontro. Un’assicurazione personale e per l’eventuale rientro della moto è fondamentale. Le vaccinazioni, una sufficiente scorta di medicinali e della buona attrezzatura elettronica non possono mancare. I visti da predisporre prima per i paesi da attraversare, o in alternativa le capitali dove è possibile richiederli, calcolare i tempi di rilascio che possono in alcuni casi protrarsi per diversi giorni. Trovare contatti “sicuri” lungo l’itinerario è fondamentale per diversi motivi. Il primo è avere l’appoggio in caso di necessità. E’ importante, soprattutto se sono persone che si muovono all’interno del paese, avere notizie aggiornate in caso di problemi di sicurezza. Organizzarsi per tempo per le spedizioni e gli spostamenti, in particolare della moto, verificare i documenti occorrenti ed i costi. Prenotare con anticipo se è possibile l’ingresso a parchi o zone di particolare interesse. Portarsi sempre un po’ di cose da mangiare, nel caso in cui ci si trova fermi in mezzo al nulla. La suddivisione con delle buste nelle borse delle diverse attrezzature è utile per non dover scaricare tutto ogni volta. Per l’abbigliamento porto il minimo indispensabile. Una custodia con gli attrezzi fondamentali per riparare la moto. Considerato che in gran parte dei paesi il cambio del denaro avviene per strada, mi preparo sempre una lista del cambio moneta paese per paese, questo mi da modo di non incorrere in fregature e di poter ottenere un cambio equo.  


Quali sono gli imprevisti più frequenti durante un viaggio? 

Di cose e aneddoti strani in un viaggio ne succedono tutti i giorni, una situazione piuttosto particolare mi è successa all’ingresso dell’Angola. Ricordo di essere arrivato verso l’una e mezza al border della Namibia, tanta gente ma abbastanza veloce sia l’immigration che il custom. Mi sono accorto che mi facevano qualche problema, ma ero stanco e faceva un caldo pazzesco. All’ingresso in Angola, prima l’immigration, un piccolo ufficio all’interno del quale ci sono due poliziotte e diverse persone in attesa, dove una di queste mi dice che non posso entrare in Angola. Io ovviamente non capivo. Morale, alla fine avevo il visto scaduto. Hanno chiamato il responsabile del border, l’ufficiale più alto in grado e questo, per fortuna, mi ha messo a disposizione un giovane poliziotto che via internet ha predisposto la richiesta. Ho dovuto lasciare la moto al border ed il poliziotto, verso sera mi ha accompagnato in un hotel nella prima cittadina dell’Angola che è praticamente subito dopo il confine con l’ordine di non uscire fino al giorno dopo in attesa del visto per proseguire. E così è stato, alle dieci del mattino finalmente sono riuscito ad entrare ufficialmente in Angola. Che sollievo.
 

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Come allestisci la tua moto per un lungo viaggio?

Mi piace pensare, soprattutto per le mie scarse qualità come meccanico, che avere una moto abbastanza nuova e performante mi salvi da molti imprevisti meccanici ed elettronici. Fino ad ora mi è andata bene. Faccio sempre fare un tagliando molto minuzioso prima della partenza. So aggiustare le cose fondamentali, ma per questioni di tempistiche preferisco sempre avere una moto che sia la top. Gli accessori sono comodi ma non tutti indispensabili. Le gomme sono molto importanti. I miei viaggi superano spesso i 20.000 km, quindi devo avere delle gomme di grande durabilità ma che siano performanti sia su asfalto, sabbia, fango o sterrati impegnativi. Preferisco le borse in alluminio, negli ultimi viaggi ho utilizzato quelle della Touratech che mi permettono di poterle sistemare anche in caso di cadute o incidenti. Un buon navigatore, io avevo il Garmin GPS MAPS 276CX, che ritengo un ottimo prodotto. Una tanica con olio motore ed una per la benzina sono molto utili. La seconda anche quando fai campeggio, ho il fornelletto a benzina e la tanica ti permette di utilizzare solo la quantità di cui hai bisogno. Normalmente mi organizzo per spedire in un luogo predefinito gomme e olio di ricambio, circa a metà viaggio. Mi porto sempre il doppione di tutte le chiavi e le metto in un posto sicuro nella tuta della moto. Non viaggio mai con il bauletto centrale dietro la sella. In quel posto metto una borsa grande dove inserisco tutte l’ attrezzatura da campeggio. Tutto quello che si carica sulla moto la sera quando si arriva in un posto si deve scaricare e la mattina ricaricare, quindi il bagaglio aldilà del peso che può comportare deve essere minimale. 


Ringraziamo Rosario per aver condiviso con noi le sue avventure e averci trasmesso la sua grande passione.  Seguitelo sui social e non perdetevi le sue prossime destinazioni

Facebook: Rosario Sala
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Web: rosariosala.it