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PICCOLI VIAGGI CHE DIVENTANO GRANDI AVVENTURE


Oggi vi portiamo con noi in un'avventura nei nostri territori insieme ad Armando, che non è solo project manager Interphone ma anche appassionato  endurista, che ha iniziato ad andare in moto quando era solo un bambino. Alla fine dell'articolo troverete anche la traccia GPX!

 "L'appennino è la terra dove sono nato, dove passavo le vacanze estive da ragazzo. E' il posto più bello del mondo. Ci sono posti fantastici sul globo, luoghi incredibili, ma quando sono tra le mie colline e le mie montagne, tutto sembra perfetto, tutto va bene, tutto è bello, nulla può essere meglio."

L'appennino Tosco Emiliano
è particolarmente amato dagli appassionati di offroad di qualsiasi genere, grazie alla grande quantità di percorsi, alle zone boschive e a tratti che sembrano ancora inesplorati. Per non parlare dei piccoli bar e ristoranti tradizionali che si incontrano lungo il percorso e che riescono a farti innamorare per la tradizione che ti trasmettono e il buon cibo.

Armando ha deciso di affrontare quest'avventura con una vecchia KTM EXC 525, una racing! Una moto pensata per frullare tra i deserti delle gare cross country, fatta per correre e saltare, una moto che in mano a manette di livello, ai suoi tempi andava forte senza pietà. Ma ha anche uno dei motori più affidabili di KTM. La sua pecca è forse la scarsa autonomia ma anche per questo si può trovare una soluzione.

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La prima cosa da fare quando si decide di affrontare un viaggio, piccolo o grande che sia, è stabilire un percorso. Armarsi di pazienza, vagliare tutte le tratte e preparare un file GPX o ricercare percorsi studiati da altri motociclisti. 
La seconda cosa è pensare all'attrezzatura necessaria. La preparazione del mezzo per molti è una rottura  o una cosa inutile, invece per Armando è una parte avvincente del viaggio, una prova di vanità dell'ingegno, che cerca di prevedere l'imprevedibile, e di mettere in campo le misure necessarie a fronteggiare i problemi.

C'è il rischio di finire la benzina nei boschi? Mettiamo il serbatoio più grande.
Si fa tardi e cala il buio? Installiamo dei faretti supplementari
Decidiamo quale bagaglio portare, per pochi giorni può bastare anche una coppia di borse da sella. E' importante valutare bene quali potrebbero essere le cose necessarie e limitare il superfluo per non ridurre la comodità, considerando anche che può sempre servire qualche attrezzo o qualche ricambio leggero in caso di eventi non desiderati ma possibili quando si fa fuoristrada.
In ultimo non può mancare un po' di strumentazione elettronica: telecamerina, interfono, cellulare, macchina fotografica, batterie di scorta, cavi di ricarica e navigatore. Il viaggio è bello viverlo, ma se possiamo immortalare qualche momento sarà sempre bello condividere dopo anni con i propri compagni le varie disavventure o i migliori paesaggi.

 

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Caricata la moto sul carrello si parte a recuperare gli amici ed inizia l’avventura. Il primo tratto è di trasferimento, attraversando diversi paesi ai piedi delle colline; poi dopo le prime ghiaiate iniziano i pezzi di vero offroad, tra fango e tronchi abbattuti: purtroppo abbiamo azzeccato esattamente il giorno in cui si “fa legna” ed alcuni tratti sembrano quasi il prologo del Romaniacs! Percorsa tutta la provincia di Parma fino al passo del Cirone, alternando inevitabili tratti di asfalto, in presenza di divieti o cancelli di proprietà privata. Si tenta di percorrere la via Francigena fino a Pontremoli ma è impossibile e i nostri avventurieri si buttano su un fantastico sterratone in quota, largo, liscio e panoramico. Dopo Pontremoli l'itinerario prevede qualche escursione tra le cave di marmo, passando per il passo della Focolaccia, per poi dirigersi verso il passo delle Radici, attraversando un ponte ferroviario, lungo oltre 400 metri, che ospita anche un passaggio pedonale; un luogo che ricorda vagamente quei ponti nelle zone dell' Himalaya, dall'attraversamento incerto, sospesi su precipizi da apnea, pericolanti e spaventosi. La sosta per la notte è al Passo delle Radici (il pernottamento meriterebbe un racconto a parte). Dopo una nottata di pioggia e vento, la mattina il meteo è fortunatamente clemente e si inizia percorrendo il tratto chiamato “giro del diavolo” che  porta a Barga, per poi fare tappa all’orrido di Botri.

Sosta pranzo, prendendo dei panini, a San Gemignano dove arriva un’auto di turisti russi molto disorientati, in teoria dovevano andare a San Gimignano in provincia di Siena… Attraverso qualche altro sterrato in quota ed un po’ di asfalto si punta al passo Croce Arcana, con stop alla passerella di Piteglio: è una passerella per i soli pedoni, realizzata con grossi cavi in acciaio, che collega i versanti di due monti, sopra il torrente Lima, costruita negli anni 20 per consentire  alla gente di Popiglio di poter raggiungere una fabbrica sul versante opposto.  Proseguendo percorrendo una stradina secondaria piacevolissima che si divincola tra boschi e case si approccia la salita al passo, caratterizzata da una sterrata larga e facile che accompagna in quota. Arrivati al passo Croce Arcana, dove ci sono un paio di auto e qualche bici, il panorama a 360 ricorda quello visibile delle Alpi, c'è solo il rumore del vento ed non essendo durante il weekend non c'è praticamente nessuno.  Ma il momento di rientrare si sta avvicinando e con un cambio di programma dell'ultimo minuto si rivede la cartina, per alternare l’asfalto a dei tagli in fuoristrada, per avere una totale esplorazione di diverse tipologie di percorso, dalle normali mulattiere impestate a viottolini privati di case non più abitate, a campi totalmente incolti con erba alta oltre il manubrio.

Quando il viaggio è arrivato alla fine e si carica sul carrello la moto verso gli ultimi km verso casa, ormai con il buio, il primo pensiero è che anche dietro casa spesso abbiamo bellissimi paesaggi che si offrono a noi e per i quali non servono nuovi timbri sul passaporto ma che regalano ricordi stupendi.
E poi ciò che rende ogni viaggio speciale, lungo o corto che sia, è la passione e le persone con con lo condividiamo.


ECCO PER VOI IL DETTAGLIO DELLE TAPPE DEL VIAGGIO
Giorno 1 -  Montecavolo, Traversetolo, Corniglio, Passo del Cirone, Pontremoli, Aulla, Fivizzano, Castelnuovo di Garfagnana, Passo delle Radici
Giorno 2 -  Passo delle radici, giro del diavolo (Barga), Orrido di Botri, San Gemignano, Bagni di Lucca, Piteglio, Cutigliano, Croce Arcana, Fanano, Sassuolo, Scandiano, Montecavolo

VOLETE PROVARE A RIFARE IL GIRO DI ARMANDO? PER VOI LA TRACCIA GPX