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Quella di Valentino Rossi, è una storia che inizia da lontano, una di quelle grandi passioni che sembrano quasi innate, quando a 2 anni e qualche mese grazie a papà Graziano salta in sella per la sua prima volta a una minimoto a rotelle sulla quale il piccolo Dottore inizia a correre e a scrivere il primo capitolo della sua storia da brividi.

Nove i Mondiali vinti in quattro categorie diverse e 115 vittorie: dalla classe 125, alla 250 e 500. Classe che poi ha fatto spazio alla MotoGp, dove Rossi è diventato (e lo è ancora) il re assoluto. Sei i titoli Mondiali, cinque dei quali (storia da brividi) di fila, dal 2001 al 2005.

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Da quelle rotelle alle ruote più grandi non passò tanto tempo, nel 1996 debutta nel Mondiale, classe 125, la sua moto è un’Aprilia ’privata’. Aprilia che promuove Rossi nel team ufficiale nel 1997 e lui… Vince il titolo.

Avviene poi il passaggio alla 250. Appena un anno di studio (1998) che comunque conclude al secondo posto nella classifica finale (alle spalle di Capirossi) e poi nel 1999 arriva il Mondiale.

E’ alla fine di questa stagione che Rossi abbandona l’Aprilia e abbraccia l’Honda per sbarcare nella classe regina ed è proprio con la sua Honda ufficiale, la Nastro Azzurro che vince il primo titolo in MotoGp, iniziando la serie fantastica di trionfi mondiali. 

Nella stagione 2002 mette a segno ben 11 vittorie e nel 2003 rossi inizia una nuova avventura, entra in casa Yamaha, debuttando e vincendo in Sud Africa, il mondiale è suo.  Suo, come lo sarà nel 2005, al quale seguirà una sfortunata caduta a Valencia che gli costò il titolo mondiale nel 2006 a favore di Hayden. Gli ultimi due titoli arriveranno in due anni consecutivi: 2008 e 2009, seguiti dal gravissimo infortunio al Mugello che l’obbligherà a uno stop.

Si conclude il rapporto con Yamaha e nel 2011 e 2012 debutta sulle piste in sella a Ducati, ma sulla sua Desmodieci non trova feeling e non riesce a replicare i vittoriosi piazzamenti degli anni precedenti. 

Nel 2013 avviene infatti il ritorno in casa Yamaha, ma il percorso non è privo di difficoltà, appare il grande rivale Marquez in sella a Honda che scontrandosi con lui gli fece nel 2015 perdere il mondiale.

Con il 2017 inizia la fase della sua carriera più complicata. Il 25 giugno all’età di 38 anni in Olanda Vale riesce a saltare sul podio con un grande primato, essere il pilota “più vecchio” della storia a vincere un GP.  Da lì, il capitolo vittorioso del Dottore sembra concluso, perde sintonia con la moto, soffre Honda, poi il rilancio della Ducati. Era arrivato il momento di scrivere fine al grande libro delle vittorie conquistate e aprirsi verso nuovi obiettivi. Vale realizza un altro sogno, vara il progetto Team VR46-Ducati che nel 2022 sbarca in MotoGp e lo apre verso un nuovo futuro.

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Nella sua carriera in MotoGp il Dottore ha incontrato cinque fenomeni con i quali ha dato vita a gare epiche e duri scontri frontali fuori pista. Limitandosi alla classe regina: Marquez, Lorenzo, Stoner, Biaggi e Gibernau.

La prima rivalità che crea scintille è quella con Biaggi nel 2001: per arginare l’accelerazione in scia della Honda di Rossi, Biaggi allarga il gomito e manda Rossi a mordere lo sterrato. Rientrato, Valentino gli restituisce il favore, mostrandogli il dito medio dopo il sorpasso che lo porta a vincere il Gran Premio. L’astio tra i due continuerà per anni, fino alla stretta di mano che si diedero nel 2004.

A Jerez 2005, Rossi e Gibernau sono compagni di scuderia e passò alla storia la fatale sportellata che Vale tirò a Sete, all’ultima curva del tracciato che fece finire fuori pista il pilota spagnolo e segnò l’inizio della sua fase discendente.

Un “valido” rivale di Rossi fu Stoner, pilota motociclistico australiano, vincitore del campionato del mondo in MotoGP nel 2007 con la Ducati e nel 2011 con la Honda. Insieme hanno dato spettacolo su tutti i tracciati e tra i duelli memorabili ricordiamo quello di Laguna Seca nel 2008, caratterizzato da un botta e risposta all’ultimo fiato.

Terminiamo con due spagnoli, Lorenzo e Marquez.
Con Lorenzo, lo scontrò avvenne a parità di moto e lo rese equilibrato e ricco di fattore umano. Nel 2008 infatti si incontrarono come compagni di squadra in casa Yamaha, l’unica differenza era nelle gomme: l’italiano userà le Bridgestone, mentre lo spagnolo si avvarrà delle Michelin. La convivenza tra i due non fu semplice, entrambi erano talentuosi e assetati di vittoria, è nel 2008 che la loro rivalità inizia ad accendersi: Valentino pretende che sia eretto un muro nel box Yamaha tra lui e lo spagnolo.

La rivalità con Marquez è sempre stata caratterizzata da due lati della medaglia. Tra i due infatti c’è sempre stato uno “scontro” oltre che di bravura, generazionale. Marc è classe 93 ed è entrato in Moto Gp a piede duro dotato di grande talento. Storico fu il duello a Sepang in Malesia che costò una sanzione a Rossi, quando affiancandosi al numero 93 lo spinse via con il ginocchio, facendolo cadere.  

In passato si parlò di un vero e proprio “ triangolo amoroso", un'alleanza tra Marc Marquez, suo sfegatato fan e Jorge Lorenzo, il suo principale contendente alla conquista del titolo mondiale. Valentino sospettava infatti che i tra due ci fosse un accordo segreto. Marquez e Lorenzo, si sarebbero incontrati ad Andorra, prima del Gran Premio di Aragona per decidere come sarebbe finita la tripletta, le tre gare in Oceania, Giappone, Australia e Malesia e siglare il “patto di Andorra” per svantaggiarlo.

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Ora parliamo di qualche piccola curiosità, iniziamo dal numero 46, al quale è sempre rimasto fedele. Due sono i motivi: già da bimbo era il numero che utilizzava sulle mini moto e proprio l’anno in cui Valentino nacque, il papà Graziano ottenne la sua prima vittoria nel Motomondiale 250cc indossando proprio il numero 46.

E’ un grande tifoso dell’inter, squadra che gli regalò una classica figurina da collezione che lo ritrae con la maglia dell’Inter del 1989.

Sapete perché viene chiamato Dottore? Per la sua grande abilitá  di risolvere e scoprire i problemi delle moto da lui guidate.

Valentino ha anche un super fan, un vip hoolywoodiano che è un ammiratore sfegatato….Brad Pitt. 

Ma la domanda che tutti si stanno facendo è… Ora Vale cosa farà? Difficile pensare che il fuoriclasse abbandoni il mondo dei motori. Un capitolo che potrebbe scrivere è nel mondo delle 4 ruote , la sua passione per le auto da corsa risale agli esordi sulla Ferrari nel 2004, quando la scuderia di Maranello sembrava pronta ad aprirgli le porte, porte che rimasero chiuse perché Vale non era ancora pronto a salutare le due ruote.

Un’altra grande passione è per i rally, appuntamento fisso sul calendario che condivide con l’amico Cassina. Il grande sogno però è la 24 h di Le Mans, gara di durata di automobilismo che si svolge annualmente al Circuit de la Sarthe, nei pressi di Le Mans in Francia, la più importante del Campionato del mondo endurance.

Rimane vivo però anche l’altro lato di Rossi, quello imprenditoriale con la sua azienda di merchandising e abbigliamento VR46 e con l’Academy di Tavullia, dove alleva i talenti motociclistici del futuro. Notevole anche il sostegno al suo team VR46, che prenderà parte alla prossima stagione della MotoGP come satellite Ducati.
Certo è che la storia del Dottore 46 non può considerarsi conclusa e noi siamo curiosi di scoprire quale sarà il prossimo capitolo…
 

E come si dice alle fine di ogni miglior film… TO BE CONTINUED

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